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Assemblea dei presidenti delle sezioni e delle organizzazioni cantonali di CacciaSvizzera



Al Canton Ticino il primato dei danni da selvaggina risarciti!

I presidenti delle sezioni e delle organizzazioni cantonali di CacciaSvizzera si sono riuniti il 18 gennaio 2013 a Berna per trattare le questioni di politica venatoria nel Paese e nei cantoni. Altri temi discussi sono stati gli interventi di sensibilizzazione, il premio per la cura degli habitat 2013 e la realizzazione di un’amministrazione comune degli indirizzi. Fra le varie trattande un confronto fra i cantoni sulla problematica dei danni causati dalla selvaggina. Per il Ticino erano presenti Ferruccio Albertoni, membro di Comitato di Caccia Svizzera e il vice presidente Marco Viglezio.

L’applicazione della nuova Ordinanza sulla caccia nei cantoni rappresenta un importante obiettivo della politica venatoria per il 2013. L’assemblea dei presidenti accetta positivamente l’introduzione del certificato periodico di precisione di tiro. In una presa di posizione indirizzata alla Conferenza dei servizi della caccia, tuttavia, si chiede che i cantoni prendano in considerazione le varie condizioni di esercizio dell’attività venatoria e degli impianti di tiro esistenti. La relativa attuazione dovrebbe avvenire in stretta collaborazione con le organizzazioni venatorie regionali. Nell’ambito della regolamentazione e dell’applicazione delle nuove disposizioni, le sezioni cantonali desiderano impegnarsi anche per la formazione e l’impiego dei cani da caccia. La formazione e l’esame dei cani da traccia per la ricerca sono già organizzati dalle associazioni venatorie cantonali, in accordo con le amministrazioni venatorie. Tale modello può essere ripreso anche per la formazione dei cani da ferma e il riporto, per la caccia da tana e per la caccia ai cinghiali, qualora tali forme venatorie vengano esercitate. Nell’Ordinanza sulla caccia sono stati ampliati i criteri per la regolazione dei grandi predatori. Nei colloqui 4G, le organizzazioni della protezione hanno approvato la regolazione a determinate condizioni, che devono però essere ancora concretizzate nei relativi progetti di management. Per quanto riguarda il lupo, la regolamentazione restrittiva della Convenzione di Berna attende ancora una soluzione. Per la riduzione della popolazione di linci, molto abbondante in alcune regioni, i cantoni devono presentare richiesta presso l’UFAM. Le sezioni dei cantoni coinvolti sono ora intenzionate a coordinare i prossimi interventi.

La situazione dei corridoi per animali selvatici di importanza sopra-regionale tende a peggiorare negli ultimi 10 anni. Il Consiglio federale ha costatato che i siti e la necessità di ripristino e bonifica degli stessi sono conosciuti, e i mezzi finanziari necessari sono a disposizione. La responsabilità per il ripristino e la bonifica risulta però ancora di competenza dei cantoni e dei comuni. CacciaSvizzera intraprenderà ulteriori iniziative assieme a Pro Natura e ai parlamentari al fine di mantenere aperti i corridoi e di realizzare con urgenza i ponti per gli animali selvatici.

L’espansione urbana incontrollata, che ha colpito sempre più la Svizzera negli ultimi decenni, ha comportato una riduzione considerevole dei biotopi naturali per gli animali selvatici. La conseguente frammentazione del paesaggio aperto minaccia inoltre la biodiversità genetica di numerose specie animali. Alla tutela del paesaggio deve essere garantita una priorità notevolmente maggiore. E’ necessario porre un freno all’edificazione esagerata del paesaggio aperto. La revisione colma importanti lacune della legge sulla pianificazione del territorio attualmente in vigore e pone le premesse necessarie alfine di raggiungere questo obiettivo. I piani direttori cantonali sono rafforzati, la concretizzazione delle disposizioni, dei termini e delle sanzioni rappresenta una base fondamentale per l’implementazione efficace della legge. Per tali ragioni, CacciaSvizzera dice SÌ alla revisione della legge sulla pianificazione del territorio!

Il sondaggio sui rimborsi per danni causati dalla selvaggina nei cantoni è stato compilato da tutte le amministrazioni venatorie. Oltre alle disposizioni delle leggi sulla caccia, 13 cantoni hanno emanato ordinanze specifiche su tali rimborsi. Inoltre, sei cantoni dispongono di progetti volti a regolamentare più nel dettaglio la gestione delle popolazioni selvatiche, in riferimento alla prevenzione e al rimborso dei danni causati dalla selvaggina. In nove cantoni, negli ultimi cinque anni sono state apportate modifiche nell’ambito della prevenzione e del rimborso di tali danni. Il Canton Ginevra rimborsa i danni da selvaggina attraverso un conto corrente dell’ufficio tecnico preposto. In quattro cantoni di riserva, il pagamento dei danni da selvaggina viene effettuato, di norma, direttamente dagli affittuari della riserva, mentre negli altri tre è di competenza dell’amministrazione venatoria cantonale.La partecipazione dei cacciatori alle spese è definita in modo diverso in base al cantone. In otto cantoni con licenza, i fondi per i danni da selvaggina derivano in modo cospicuo dai contributi dei cacciatori, mentre due cantoni hanno deciso di applicare dei supplementi per danni da selvaggina sulla licenza di caccia. Otto cantoni finanziano tali spese solo tramite la cassa statale comune. Tre cantoni generano parte delle entrate anche tramite altri canali, come ad esempio i ricavi dalla vendita di cacciagione. Nel Canton Ginevra i fondi derivano esclusivamente dalle entrate fiscali. Per i danni da selvaggina, nel triennio 2009-2011 i cantoni svizzeri hanno speso un totale di 3’785‘000 di franchi all’anno. Mentre i contributi di dodici cantoni si sono attestati in entità molto limitata, in dieci cantoni sono stati versati tra 100’000 e 300'000 franchi e in altri tre cantoni da 500’000 a 750'000 franchi. I cantoni con importanti effettivi di cinghiali e cervi presentano un esborso notevolmente maggiore per danni causati dalla selvaggina. I danni liquidati per le colture agricole rappresentano la maggior parte dei contributi (91.7%), seguono a notevole distanza i danni al bosco (5.3%) e agli animali da reddito (3%). In considerazione del tipo di danno, gli animali che causano danni più sovente alle colture agricole sono, tra l’altro, il cinghiale e il cervo nobile, mentre nei boschi tutti i ruminanti selvatici ad eccezione dello stambecco. Nel caso degli animali da produzione, i danni sono causati solo dai grandi predatori. Si deve infine costatare che la partecipazione dei cacciatori ai danni risulta regolamentata in modo molto diversa. Nei cantoni a patente, il cantone paga e genera i finanziamenti in parte direttamente o indirettamente tramite i diritti di licenza e i relativi supplementi. I cantoni con le regolamentazioni più moderne, come cantoni di Argovia e Basilea, coinvolgono i cacciatori finanziariamente in modo nettamente inferiore o limitano la loro partecipazione ai danni.

L’impiego di telecamere per la selvaggina, le cosiddette trappole fotografiche, prevedono il rispetto delle disposizioni sulla privacy. In linea di massima, ogni cacciatore è responsabile per il rispetto della legge sulla tutela dei dati personali. Qualora le immagini non mostrino alcuna persona definibile, non emergono problemi dal punto di vista della tutela della privacy.

Anche quest’anno, CacciaSvizzera indice il concorso per l’assegnazione del Premio per la salvaguardia degli habitat. Il relativo bando con le condizioni e il modulo di partecipazione sarà disponibile sul sito www.jagd.ch a partire da fine gennaio o potrà essere ritirato presso il segretariato generale. Le iniziative di sensibilizzazione, in forte sviluppo nell’ultimo anno, saranno continuate anche nel 2013. Sono in elaborazione il codice etico, promosso durante la conferenza sulla Comunicazione, una collaborazione regolare con i mass media e un’opera di informazione della base.

L’assemblea dei presidenti ha approvato, in una presa di posizione generale, l’elaborazione di un progetto di massima per un’amministrazione centralizzata degli indirizzi accolto dall’assemblea dei delegati. L’obiettivo consiste nella creazione di una banca dati nazionale contenente gli indirizzi di tutti i cacciatori che ne permetta un utilizzo graduale da parte delle associazioni venatorie, delle società di caccia e delle associazioni cantonali. Il progetto di massima dovrà comprendere il piano di attuazione e di finanziamento. Qualora l’assemblea dei delegati autorizzi tale progetto, sarà sviluppato un elenco degli obblighi con piano di realizzazione, costi e finanziamenti in accordo con i futuri utenti. Ai sensi di tale elenco approvato, l’attuazione sarebbe prevista a decorrere dall’estate 2014.

L’assemblea dei delegati di CacciaSvizzera si terrà l’8 giugno 2013 a Sierre (VS) e inizierà alle ore 10:00.

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